Il matrimonio a Sant’Andrea al Celio

Prima ero stato solo come ospite ad un matrimonio Sant’Andrea al Celio, me la ricordavo bella, ma non cosi tanto.

Tommaso e Lucia, sono due ragazzi semplici, dove semplice per me significa meraviglioso. Una giornata trascorsa fra sorrisi e felicità autentiche, godendosi la giornata e gli amici e i loro cari.

Il luogo è di grande suggestione ed è sopravvissuto integro nella sua articolazione in tre corpi, grazie al grande impegno dei cardinali Cesare Baronio e Scipione Borghese tanto per citare i più fattivi. Dopo l’intervento dell’architetto Flaminio Ponzo avvenuto nel seicento, è stato creato questo complesso unitario ed armonioso formato dalla Cappella di Sant’Andrea ed ai lati da due oratori di Santa Barbara (sinistra) e Santa Silvia (destra) uniti da un portichetto. Nell’oratorio di S. Barbara è presente una scultura raffigurante il Papa Gregorio Magno benedicente e nel centro della sala una grande tavola di marmo bianca destinata ad ospitare i dodici poveri che il Papa e la madre Silvia, proclamata successivamente Santa, invitavano ogni giorno a pranzo (e qui viene subito da pensare a Papa Francesco). L’oratorio di Santa Silvia si trova una nicchia dove è collocata la sua statua (opera di Nicolas Cordier al pari della statua di Papa Gregorio esposta nell’Oratorio di S. Barbara) e poi un affresco raffigurante un coro ed un concerto di Angeli sovrastati da Dio padre, opera eccezionale di Guido Reni. La Cappella di Sant’Andrea è sempre nello stile spoglio e semplice ma di grande fascino degli Oratori ed è quasi avvolta dagli affreschi sulle pareti laterali, opera rispettivamente del Reni e del Domenichino. Sull’altare una pala del Pomarancio, mentre gli affreschi ai lati del portone d’ingresso sono del Lanfranco. Una tradizione orale racconta che un giorno si presentò al tavolo di marmo bianco, sopra ricordato, un tredicesimo ospite, un Angelo. L’episodio è qui ricordato in una serie di affreschi del Sordo di Urbino. Se siete fortunati, da una porticina a destra dell’oratorio di S. Silvia, è possibile visitare i resti archeologici dell’ aula absidata della biblioteca di Papa Agapito (VI secolo), chiedetelo gentilmente a chi accompagna i visitatori: è della Rettoria S. Andrea al Celio

Mi scuso per questo racconto un po’ didascalico, cercato su internet, ma meritava davvero una descrizione puntuale.

Ma il loro matrimonio in una giornata caldissima di giugno, è stato cosi, ricco di spunti interessanti cosi come lo sono loro.

Un abito bellissimo di Monica Bi,  con scarpe da sposa di Stuart Weitzman. Bellissimo tutto.

Per le foto, abbiamo scelto di farne in parte nel giardino antistante la chiesa, sia nel borgo di Trevignano, dove gli invitati sono stati ricevuti presso il ristorante l’Acquerella, sulle rive del lago di Trevignano. 

E si mangia benissimo, va detto e sottolineato.

Insomma, sono particolarmente felice del risultato, ma non poteva essere altrimenti.

 

foto: Luigi Orru

abito da sposa: Monica Bi

scarpe della sposa: Stuart Weitzman

chiesa: Oratorio di Sant’Andrea al Celio

Ricevimento: Ristorante l’Acquerella

 


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